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RIONE - SANT'EUSTACHIO

Mappa del Rione Sant'Eustachio
Mappa del Rione Sant'Eustachio

Nome Monumento

Indirizzo

Tipo

Periodo

Biblioteca Angelica

Casa del Burcardo

via del sudario, 44

Palazzo

Chiesa dei S.S. Benedetto e Scolastica all'Argentina

vicolo sinibaldi

Chiesa

Chiesa del Sudario dei Piemontesi

via del sudario, 47

Chiesa

Barocco

Chiesa di Gesù Nazareno

via dei barbieri 22

Chiesa

Chiesa di San Carlo ai Catinari

largo benedetto cairoli

Chiesa

Barocco

Chiesa di San Giuliano dei Fiamminghi

via del sudario

Chiesa

Chiesa di San Luigi dei Francesi

piazza di san luigi dei francesi, 5

Chiesa

Rinascimentale

Chiesa di San Salvatore alle Coppelle

piazza delle coppelle

Chiesa

Sette-Ottocento

Chiesa di Sant'Agostino in Campo Marzio

piazza s. agostino

Chiesa

Rinascimentale

Chiesa di Sant'Andrea della Valle

corso vittorio emanuele II piazza vidoni

Chiesa

Barocco

Chiesa di Sant'Eustachio

piazza sant'eustachio

Chiesa

Sette-Ottocento

Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza

corso rinascimento

Chiesa

Barocco

Chiesa di Santa Chiara

vi a di s. chiara, 42

Chiesa

Chiesa di Santa Maria in Monterone

via monterone

Chiesa

Medievale

Chiesa di Santa Maria in Publicolis

via dei falegnami

Chiesa

Convento di Sant'Agostino e Biblioteca Angelica

Edificio Religioso

Fontana di Piazza della Rotonda

Piazza della Rotonda

Fontana

Fontana di Sant'Eustachio

Fontana

Obelisco di Piazza della Rotonda

Monumento

Romano

Oratorio di Santa Caterina da Siena

Edificio Religioso

Palazzo Baldassini

via delle Coppelle, 35

Palazzo

Palazzo Carpegna a Sant'Eustachio

corso Rinascimento, 44

Palazzo

Palazzo Casali

Palazzo

Palazzo Cavallerini

via dei Barbieri, 6

Palazzo

Palazzo Crescenzi Bonelli De Dominicis

via della Rotonda, 23

Palazzo

Palazzo della Sapienza

piazza Sant'Eustachio, 33

Palazzo

Palazzo di San Luigi dei Francesi

via S. Giovanna d'Arco, 5

Palazzo

Palazzo Giustiniani

via Dogana Vecchia, 29

Palazzo

Palazzo Lante Medici

piazza dei Caprettari, 70

Palazzo

Palazzo Madama

piazza Madama, 11

Palazzo

Palazzo Melchiorri Aldobrandini

via Sant'Eustachio, 8

Palazzo

Palazzo Nari

via Monterone, 2

Palazzo

Palazzo Patrizi

via dei Funari, 12

Palazzo

Palazzo Stati Cenci Maccarani Di Brazzà

piazza Sant'Eustachio, 83

Palazzo

Palazzo Tizio da Spoleto

Palazzo

Palazzo Valle

corso Vittorio Emanuele II, 101

Palazzo

Piazza dei Crescenzi

Piazza della Rotonda

Piazza delle Coppelle

Piazza Sant'Eustachio

Teatro Argentina

piazza argentina

Teatro Valle

Via di Sant'Eustachio

1. Confinando con la Regola. Nella Via di S. Carlo a' Catinari, dal Cantone del Vicolo dei Chiavari (1) giunge avanti alla Chiesa, ed include la Piazza di S. Carlo suddetto; ed entra poi per la Via del Pianto, finché perviene al Vicolo di S. Maria in Publicolis, il secondo a sinistra; lasciando il resto della Via del Pianto.

2. Con S. Angelo. Volge per il detto Vicolo in Publicolis (2); passa innanzi a questa Chiesa; e penetra nella Via de' Falegnami. Volta a destra per questa Via, e indi a pochi passi rivolta subito a sinistra per la Via di Sant'Elena (3). Prosiegue sino al fianco della Chiesa di S. Elena: e qui lascia la Via dell'Olmo sulla destra.

3. Con la Pigna. Continua direttamente includendo la Piazza di S. Elena, e la Piazza de' Cavalieri. Passa in mezzo alla Piazza de' Cesarini, detta ancora di Torre Argentina; e prosiegue passando innanzi alla Chiesa di S. Benedetto. Passa nel dritto limite dalla Piazza di S. Chiara; per la Via della Palombella; e per il Vicolo della Rotonda. Entrando nella Piazza della Rotonda, volta subito a destra, ed include questa Piazza (4) fino all'incontro della Via del Seminario: lasciando questa Via.

4. Con la Colonna. Volge a sinistra, seguitando ad includere la stessa Piazza della Rotonda. Prende la Via della Maddalena, include la Piazza dello stesso nome; e prosiegue direttamente finché lascia la Via della Tribuna di S. Maria in Campo Marzo sulla destra.

5. Con Campo Marzo. Volta a sinistra, e poi a destra, passando nel dritto limite dalla Piazza di detta Chiesa; e rivolge poi nuovamente a sinistra, entrando nella Via della Stelletta, che guida al Capocroce della Scrofa, finché giunge a traversare questo Capocroce. Continua per mezzo alla Piazza di S. Antonio; e arriva incontro alla Via dell'Orso: lasciando questa Via.

6. Con Ponte. Volta a sinistra per la Via de' Pianellari (5); passa direttamente a fianco della Chiesa di S. Agostino; ed include la Piazza della stessa Chiesa. Volta subito a destra sotto all'Arco di S. Agostino, e giunge alla via delle Cinque Lune, la seconda a sinistra: lasciando il resto della Via dell'Arco.

7. Con Parione. Volta per la detta Via delle Cinque Lune (6); include la Piazza dello stesso nome, e la Piazza Madama. Entra in linea retta nel Vicolo e nella Via di S. Giacomo, includendo la Chiavica isolata sulla stessa Via; passa avanti all'Archiginnasio della Sapienza (7) e traversando il prossimo Capocroce, va per tutta la Via del Sediari. Include la Piazza di S. Andrea della Valle, passando a fianco di questa Chiesa (8). Giunto al prossimo Bivio, continua sulla mano sinistra; e passa nel dritto limite dalla Piazza dei Satiri, proseguendo direttamente per il Vicolo dei Chiavari, e sino al fine del medesimo; dove termina l'intiero suo giro.

Stemma del Rione Sant'Eustachio
Stemma del Rione Sant'Eustachio

Il Rione di S. Eustachio contiene una parte dell'antica Regione del Circo Flaminio; e riceve il suo nome dalla Chiesa di detto Santo, situata vicino ai limiti del Rione medesimo verso Levante (9).

Dove sono il Collegio della Sapienza, la Chiesa di S. Andrea della Valle, e quella di S. Carlo ai Catinari.

Questo Rione, che ha 964 canne di circuito, cioè un poco meno di un miglio e mezzo, è situato fra i Rioni di Ponte, di Parione, della Regola, di S. Angiolo, di Pigna, di Colonna e di Campo Marzo. Occupa una parte dell'antica regione del Circo Flaminio, e prende il suo nome dalla Chiesa di S. Eustachio, che è Parrocchia e Diaconia Cardinalizia.

S. CARLO AI CATINARI, situato vicino alla piazza del Monte di Pietà, dove noi abbiamo terminato la descrizione del VII Rione, è una bellissima Chiesa de' Barnabiti, fabbricata nel 1612 dal Card. Gio. Battista Leni, col disegno di Rosato Rosati. La facciata, di cui fu architetto il Soria, è decorata di un ordine Composito posto sopra di un ordine Corintio, l'uno e l'altro in pilastri. La massa generale è maschia; il frontone è di buona proporzione; ed il corpo indietro sostien bene il corpo d'avanti. L'ordine Corintio, di cui è ornato l'interno, anch'esso è di una bella proporzione, come ancora la cupola ed i suoi pilastri Compositi. Nell'alto de' peducci vedesi la Prudenza, la Fortezza, la Giustizia e la Temperanza. Queste quattro virtù cardinali, dipinte a fresco dal Domenichino, sono molto ben disegnate, ed i panneggiamenti sono in elegante maniera disposti. La decorazione delle volte è generalmente di buon gusto. L'altar maggiore è ornato di quattro colonne di porfido, e di un quadro eccellente di Pietro da Cortona, rappresentante la Processione di S. Carlo nella peste di Milano. Vi sono partitamente delle grandi bellezze. Osservansi dietro l'altare una bella pittura a fresco di Guido, che prima era sulla facciata della Chiesa. Questa consiste in una mezza figura di S. Carlo. La tribuna è stata dipinta dal Lanfranco. Nella prima cappella a destra evvi una bella Annunziazione del medesimo pittore, presentemente molto annerita, la qual cosa fa che questo quadro quasi più non si goda. Quello di Andrea Sacchi, nella crociata a sinistra, rappresentante la morte di S. Anna, è riguardato come uno de' capi d'opera della Romana pittura. Questo ha grandissima armonia nel colorito, ma non apparisce bastantemente animato.

La seconda strada a sinistra conduce a S. ANDREA DELLA VALLE, Chiesa grande e bella de' Teatini, che fu nel 1591 cominciata, col disegno di Pietro Paolo Olivieri, e da Carlo Maderno, sotto il Pontificato di Alessandro VII, terminata. La di lei facciata, una delle più belle che siano in Roma, è architettura del Cavalier Carlo Rainaldi: la forma totale è buona; e gli Ordini Corintio e Composito l'un sopra l'altro; di cui è decorata, sono di una bella proporzione, d'un bel profilo e di una bella esecuzione. La porta e la cornice in alto sono ben proporzionate, come ancora le nicchie ed i piedistalli del prim' ordine, che sono di una bella altezza per rapporto alle colonne. Questa facciata è di molte statue adorna, che non sono senza merito; e la cupola, che vedesi sopra, è di una buona proporzione, di un bel curvo, ed un buonissimo effetto produce.

L'interno della Chiesa, decorato di un ordine Corintio, è di una forma molto bella, e la nave è ben proporzionata al coro, ma la cupola internamente troppo piccola comparisce. Questa è stata dipinta dal Lanfranco, ed i quattro peducci dal Domenichino, che vi ha rappresentato i quattro Evangelisti, belle figure, ben composte, ben disegnate e di un fortissimo colorito. I due piccoli bambini, che si abbracciano ai piedi di S. Giovanni, sono di grazie fanciullesche ripieni. L'eccellenti figure delle virtù, situate più basso ne' lati delle finestre della Tribuna, sono dell'istesso maestro, come ancora le istorie di S. Andrea, che sono nel restante della volta. Nei tre gran quadri del Coro dipinti a fresco dal Calabrese, che vi ha rappresentato il martirio di S. Andrea, vi si trovano molti difetti, ma nientedimeno siamo obbligati di confessare che sono di una gran maniera. L'altar maggiore, fatto sul disegno del Cavalier Fontana, è ornato di pietre dure.

Le cappelle di S. Andrea son quasi tutte riccamente decorate. Quella de' Ginnetti, che è la prima a destra, è incrostata tutta di marmi ed ornata di statue, di bei sepolcri, di otto colonne di verde antico, e di un gran bassorilievo che rappresenta la Sagra Famiglia: il davanti dell'altare è incrostato di smeraldi. La seconda, che appartiene agli Strozzi, non la cede punto alla prima. Questa fu architettata con oggetti tratti tutti dalle opere di Michel'Angiolo, e si adornò di dodici belle colonne di marmo, di un gruppo della Madonna della Pietà e di altre statue di bronzo con 4 depositi, ed altri ornati imitati tutti da originali di quel divino genio. Dall'altra parte si osserva la cappella de' Rucellai, le di cui pitture a fresco sono del Roncalli; e quella de' Barberini fondata da Urbano VIII, adorna di bei marmi, con pitture del Passignano. Trovansi ancora in questa Chiesa de' quadri di altri eccellenti pittori, e molti sepolcri di marmo, fra' quali si contano i mausolei de' Pontefici Pio II e Pio III, l'uno e l'altro della Famiglia Piccolomini; qui trasportati dalla Basilica Vaticana.

Nella strada di Torre Argentina, che resta in faccia alla piccola porta orientale di S. Andrea, evvi la Chiesa del Santo Sudario, della Confraternita de' Savojardi nel 1605 rifabbricata col disegno del Cavalier Rainaldi, ed ornata di marmi, di stucchi dorati e di pitture, fatte da Antonio Gherardi, Paolo Perugino, ed altri maestri. Trovasi ancora nella medesima strada il palazzo Stoppani, prima Caffarelli, in cui alloggiò Carlo V; fabbricato sul disegno di Raffaello; la casa di Torre Argentina: e l'antica Chiesa di S. Giuliano de' Fiaminghi, ornata di sculture e di alcune buone pitture.

La Strada de' Sediari conduce dalla piazza di S. Andrea della Valle al COLLEGIO DELLA SAPIENZA, il più celebre dell'universo. La sua magnifica fabbrica, col disegno di Michel Angiolo, per ordine di Leone X, cominciata, da Sisto V e da Urbano VIII continuata, e da Alessandro VII terminata, può passare per uno de' ragguardevoli ornamenti della Città. Ella forma un gran quadrilungo, da ogni parte ornato di finestre, senz' ordine di architettura ma di buona maniera. II cortile ancora è quadrilungo, ornato da tre parti di pilastri, con due ordini di arcate, uno Dorico e l'altro Jonico, che tanto in alto che in basso formano un portico. Il quarto lato, che serve di facciata alla Chiesa, è un mezzo cerchio, decorato di piccole nicchie e di finestre con gli ordini medesimi de' portici. L'architettura di questo cortile è di una bella proporzione e la buona disposizione de' corpi, che sono intorno, gli dà vaghezza.

La Chiesa, dedicata principalmente a S. Ivo, è di forma triangolare, ed è una delle più singolari che siano state fatte. Questa è ornata di pilastri Compositi, e la cupola, che sopra quest'ordine s' inalza, è di archi doppj ornata con delle finestre. La decorazione dell'interno è grande relativamente al luogo, ben diretta dalle proporzioni, e vi è molta armonia fra il piano e l'elevazione. La cupola ancora è ben collocata sopra le parti inferiori, ed è regolarissima. Sull'altar maggiore vedesi un bel quadro di Pietro da Cortona, rappresentante S. Ivo, Avvocato, a cui i poveri danno i loro memoriali.

In questo Collegio, che è come il centro dell'Università, vi sono otto professori di Teologia, tre per la Scolastica, uno per la Scrittura Sacra, due per la Dogmatica o positiva, uno per la Teologia morale, ed uno per l'istoria Ecclesiastica; sei professori per la Legge civile e canonica; otto di Medicina, due de' quali per la Bottanica, uno per l'Anatomia, ed un altro per la Chimica; due professori di Matematiche; uno di Logica; uno per la Fisica sperimentale; uno di Morale; uno di belle lettere; uno per l'Archeologia e quattro per le lingue Ebraica, Greca, Siriaca ed Araba. Nella gran sala di questo luogo si conferisce la laurea Dottorale. Gli Avvocati Concistoriali l'accordano ai Dottori in legge civile e canonica, ed i professori delle altre facoltà a quelli, che alle loro lezioni sono intervenuti.

Escendo dalla Sapienza per la porta principale, si trova a destra il palazzo Carpegna; ed un poco più su il PALAZZO DEL GOVERNATORE della Città, situato sulla piazza Madama. Fu questo fabbricato col disegno di Francesco Marrucelli, da Caterina de' Medici, figliuola di Lorenzo de' Medici Duca di Firenze, e di poi Regina di Francia, e per conseguenza chiamato il palazzo Madama.

In questo luogo anticamente erano le magnifiche Terme di Nerone, che essendo state accresciute di poi, ed abbellite dall'Imperatore Alessandro, si chiamarono Terme Alessandrine. Eravi in queste Terme un piccolo Tempio della Pietà, che S. Silvestro dedicò al Salvatore, e dopo si chiamò S. Giacomo in Thermis, era questo presso a poco dove presentemente si vede la piccola Chiesa di S. Salvatore, accanto al palazzo del Governatore, sulla strada che da S. Luigi de' Francesi lo divide.

La piccola strada, esistente al settentrione della piazza Madama, conduce a S. AGOSTINO, Chiesa principale degli Agostiniani, con un celebre convento, che nello scorso secolo fu rifabbricato con la direzione di Luigi Vanvitelli, ed in cui trovasi la magnifica Biblioteca Angelica cominciata dal P. Angiolo Rocca, accresciuta da M. Luca Olstenio, e finalmente arricchita con la bella libreria del Cardinal Passionei, che il P. Vasquez, Generale dell'Ordine, comprò con lo sborso di 30 mila scudi Romani.

La Chiesa di S. Agostino fu cominciata nel 1403, in un luogo dove questi Frati avevano di già una piccola Chiesa fin dal XIII secolo. Questa è di Gotica forma, ma molto ben ornata. L'altar maggiore, di bei marmi arricchito, è disegno del Cavalier Bernino. Questo ha sopra di se degli Angioli, uno cominciato dal Bernino e terminati tutti e due da Gio. Finelli. La cappella di S. Agostino nella crociata a destra, è ornata di belle colonne di marmo, di bassirilievi, e di tre quadri del Guercino. Quello dell'altare rappresenta S. Agostino, con S. Girolamo e S. Giovanni; gli altri due sono S. Giacomo, e l'eresia da S. Agostino abbattuta. Nella prima cappella a sinistra osservansi belle pitture di Michel Angiolo da Caravaggio; e sul terzo pilastro della nave evvi un Profeta, che dicesi da Raffaello dipinto. La cappella Panfili, nella crociata, è con molta magnificenza ornata. Quella di S. Guglielmo, che le sta accanto, fu dipinta dal Lanfranco. Lo sfondo rappresenta l'Assunzione della Madonna. Nel quadro dell'altare vedesi la Madonna da G. C. e dall'eterno Padre coronata, con S. Agostino e S. Guglielmo che l'invocano; ed uno de' quadri laterali rappresenta S. Agostino, che medita sul lido del mare il mistero della Trinità. In questa Chiesa si possono ancora osservare altre belle pitture, bassirilievi, statue e dei gruppi grandi di marmo; ed un numero considerabile di sepolcri, fra' quali si distinguono quelli de' Cardinali Imperiali, e quelli del celebre Cardinale Noris e del dotto Onofrio Panvinio, l'uno e l'altro dell'ordine di S. Agostino.

Nella strada, che da questo convento conduce al monastero della Concezione in Campo Marzo, trovasi il palazzo Casali, dove fra le altre rimarchevoli cose, evvi una bellissima urna con Baccanale; e nella strada, che passa d'avanti la suddetta Chiesa, vi è un gran palazzo dal Collegio Germanico fabbricato, e servito poi per l'amministrazione del Buon Governo, e per abitazione dell'Eminentissimo Prefetto; il palazzo Palma, e l'antica Chiesa già Parrocchiale di S. Salvatore delle Coppelle, dove si osserva il mausoleo del Cardinale Giorgio Spinola, ornato di scolture e di bronzi dorati.

S. LUIGI DE' FRANCESI, che è la più bella Chiesa nazionale che sia in Roma, è al mezzo giorno di quella di S. Agostino. Ella fu fabbricata sopra un antico priorato de' Benedettini, e terminata nel 1589. La facciata, eretta col disegno di Giacomo della Porta, è decorata di un ordine Corintio sopra uno Dorico. La massa è buona, ma l'architettura non ha bastante rilievo. Sono state poste nelle nicchie quattro statue di M. l'Estage. L'interno è decorato di pilastri Jonici, incrostati di diaspro di Sicilia. M. Natoire ne ha dipinto la volta principale, e la cupola, come ancora il coro e la tribuna dell'altar maggiore sono state riccamente decorate sul disegno di M. Derizet. Vedesi sull'altar maggiore una grande Assunzione della Madonna, di Francesco Bassano, di cui si loda l'ordine, e vi sono delle teste eccellenti. La prima cappella a destra è ornata di un bel quadro del Lanfranco, rappresentante S. Andrea e S. Gio. Battista. Il quadro dell'altare della seconda è una bella copia, fatta da Guido, della S. Cecilia di Raffaello, che trovasi in Bologna; e le storie di detta Santa che veggonsi sopra le mura laterali, sono le più belle pitture a fresco del Domenichino. Nella terza cappella vi è un quadro della beata Giovanna de Valois, di M. Parossel, col mausoleo del celebre Cardinale d'Ossat. La crociata a sinistra è stata adorna da eccellenti pittori. S. Matteo, sull'altare, e le pitture che su' muri della cappella si vedono, sono di Michel Angiolo da Caravaggio; ed il Cavalier d'Arpino ne dipinse la volta con i due Profeti. La maggior parte dell'altre cappelle sono anch'esse benissimo decorate. I Cappellani Francesi che l'uffiziano, occupano il gran casamento, che alla detta Chiesa è unito, ed in cui evvi ancora lo Spedale eretto nel 1480 per i pellegrini Francesi, Lorenesi e Savojardi.

Dirimpetto a questa Chiesa vi è il palazzo Patrizi, ornato di belle pitture e di alcuni buoni busti antichi; ed un poco più basso il bel PALAZZO GIUSTINIANI, fabbricato da Vincenzo Giustiniani, sul disegno di Giovanni Fontana, e del Borromino. Questo è il palazzo più osservabile di Roma per il gran numero de' bassirilievi e delle statue antiche di cui è ripieno. Fra quelle, che adornano il cortile, osservasi una figura di donna interamente vestita, appoggiata al vestibolo nell'ingresso a sinistra; due teste colossali di Druso e di Germanico; due altre, che credonsi di Tito, e di Tiberio; una statua che tiene una maschera; una bella Domizia a sedere; e due statue d'Ercole fanciullo. Per la scala, alcune statue di Esculapio, di Apollo, di M. Aurelio, di Caligola, di Domiziano e di Antinoo; sul ripiano della scala, Giove nutrito sull'Olimpo; ed una figura di Mercurio di buona attitudine e di bella proporzione; e sul ripiano del primo piano, un gran bassorilievo antico, rappresentante una Ninfa, che porge bevanda a Giove nel corno di Amaltea: questa è un'opera molto stimata.

L'appartamento è ornato di colonne di porfido verde, di marmo verde antico, di statue, di pitture a fresco e di quadri di gran prezzo. Nella prima sala si osservano due Gladiatori e due Fauni in piedi. Nella seconda, una statua di Roma trionfante; un'altra del Console Marcello, che per la verità dell'attitudine è sorprendente; ed una bella testa di Sibilla. Nella prima anticamera, un gruppo in marmo di piccoli fanciulli, che dormono; e molti belli quadri di celebri autori ripartiti in tutte le camere.

Nella Galleria si vede un prodigioso numero di statue, a destra, a sinistra e in doppia fila collocate. Fra esse si distingue un caprone, che tra le antichità è il più bello che si conosca; vi fu una bella Minerva, la di cui acconciatura ed i panneggiamenti sono bene accomodati, ora esiste nel Braccio Nuovo del Museo Chiaramonti al Vaticano; un busto di un giovane satiro pieno d'espressione; un grazioso vaso antico di marmo, in forma di tazza a facce, con i manichi attortigliati; una bella figura di un giovane che alza le braccia all'aria, una testa di Omero, un Ercole di bronzo, un busto di Serapide, un bellissimo Fauno, una Diana Efesia, un piccolo Ermafrodito, Cleopatra in forma di Venere, la Pudicizia, M. Aurelio, due piccoli Ercoli, Arpocrate, una bella testa di un Fauno, una testa di Vitellio rarissima, un busto di Serpentino che è unico, una Messalina a sedere, e molti altri busti d'Imperatori. La maggior parte di queste antichità sono state trovate nelle Terme di Nerone; sopra le di cui rovine questo palazzo è stato fabbricato, e sono state in parte alienate in questi ultimi anni.

Al mezzo giorno del palazzo Giustiniani è la piazza di S. Eustachio, dove vedesi la Chiesa dell'istesso nome, uno degl'ingressi della Sapienza, ed il palazzo Cenci, da Giulio Romano architettato.

La Chiesa Colleggiata e Parrocchiale di S. EUSTACHIO, che dà il nome al Rione che noi descriviamo, è del tempo di Costantino Magno. Celestino III. nel 1196, la fece ristorare, e nel secolo scorso dal Capitolo e stata rifabbricata, con quattro cappelle per parte, ornate d'assai buone pitture. Quella dell'Altar maggiore, sotto di cui riposano i corpi di S. Eustachio, della di lui moglie e de' suoi figliuoli Martiri, in una preziosa urna di porfido, è dell'Imperiali.

Dietro il palazzo Cenci, sulla piazza di S. Eustachio situato, è il palazzo Lante, dove si osserva una volta dipinta dal Romanelli, e molte belle statue antiche, fra le quali un Bacco, due Muse, un Apollo ed una Diana.

Al mezzo giorno di questo palazzo trovasi il Teatro della Valle ricostruito recentemente più elegante e più grande col disegno del Sig. Giuseppe Valadier, e dove le Commedie e le Tragedie si possono rappresentare; ed il palazzo Capranica; da dove si và alla piccola Chiesa una volta parrocchiale di S. Maria in Monterone, la quale è uffiziata da' Frati della Mercede.

Di là si scende verso mezzo giorno, e trovasi a destra il Teatro di Argentina, uno de' più belli che siano in Roma; la Chiesa de' SS. Cosmo e Damiano, appartenente alla università de' Barbieri, ornata di pitture del Romanelli e dello Zuccheri, avanti la quale è il palazzo Cavallerini; il palazzo Cavalieri, dove si osservano alcune belle statue antiche; la Chiesa di S. Elena, della università de' Credenzieri, nella quale esiste un quadro di S. Caterina, del Cavalier d'Arpino; il Monastero delle Benedettine, la di cui Chiesa chiamata S. Anna de' Funari, ha un ricco altar maggiore, tutto di marmi preziosi ornato, sul disegno del Cavaliere Rainaldi; e finalmente l'antica Chiesa già Parrocchiale di S. Maria in Publicola, dove veggonsi i sepolcri della Famiglia S. Croce, che ne ha la padronanza.

Stefano Piale - La città di Roma - 1826 - fonte Avirel