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Palazzo della Sapienza

Palazzo della Sapienza
Palazzo della Sapienza

- sec.XVI
Secondo alcuni dal motto scolpito sulla porta principale dell'Università romana: 'Initium sapientiae timor Domini'; secondo altri dal nome Aedes Sapientiae. L'inizio della costruzione del palazzo rimonta al principio del cinquecento, ai pontificati di Pio III e Giulio II, di cui vi sono ancora le armi. Leone X adottò un progetto di Michelangelo, interrotto più volte. Nel 1575 sotto Gregorio XIII, i lavori furono ripresi e con disegni di Giacomo della Porta si cominciò la facciata e il portico del cortile. Le costruzioni continuarono e sotto Sisto V fu terminata la facciata settentrionale Alessandro VII mise l'ultima mano all'edificio facendo costruire la grande sala della biblioteca, che prese il suo nome. (Blasi)

Ora Regia Università, sita nella via omonima.
L'origine di questo palazzo risale al 1244 sotto il pontificato di Innocenzo IV, ma le scuole pubbliche non vi furono istituite che nel 1295 sotto Bonifacio VIII. Clemente V nel 1310 ed Eugenio IV nel 1432 vi fondarono nuove cattedre.
La costruzione attuale rimonta al principio del secolo XVI, sotto Pio III e Giulio II, di cui il nome e le armi si vedono ancora nelle due crociere del primo piano. Ignoto ne è l'autore.
Leone X (1513-1522), al quale fu attribuito l'onore della fondazione della Sapienza, in effetto estese i piani primitivi, adottando un progetto creato dal sommo Michelangelo. Ma la morte dell'artista fece interrompere i lavori che furono ripresi nel 1575 sotto Gregorio XIII e si cominciò allora la facciata e il portico attuale sui disegni di Giacomo della Porta, cosicchè la costruzione può dirsi tutta di questo artista.
Le costruzioni continuarono sotto Sisto V e fu terminata la facciata settentrionale. Sotto Urbano VIII, Barberini, fu innalzata la stranissima chiesa, cui si volle dare la forma di un'ape, arma di casa Barberini. Innocenzo X, Pamphily, elevò poi la originalissima e stravagante cupola, e infine nel 1660 Alessandro VII mise l'ultima mano all'edificio, costruendo la grande sala della biblioteca, che prese il suo nome, arricchita poi da Leone XII ed ora una delle prime di Roma.
L'appellativo di Sapienza viene al palazzo dall'iscrizione: Initium sapientiae timor Domini che è incisa sulla facciata.
La pianta è semplice, le scale, che conducono al piano superiore comode e di bell'effetto, le sale, od aule, spaziose: nel cortile gli ordini e le arcate sono di eccellente proporzione ed armonia d'insieme.
L'ultimo piano fu malamente adattato dal Borromini nel 1640. (l'antiborrominismo dell'epoca NdR)

I PALAZZI DI ROMA E LE CASE D'IMPORTANZA STORICA E ARTISTICA
Di LUIGI CÀLLARI.- 1932

Palazzo della Sapienza