Fu abitato dalla Regina di Svezia, e allora v'erano nobilissimi quadri del Correggio, di Tiziano, di Paolo Veronese, e del Rubens specialmente, e d' altri molti eccellentissimi artefici, ch' erano già nella galleria di Mantova, donde furono da' Tedeschi portati a Praga. Essendo questa stata presa dal Re Gustavo, furono da esso portati a Stocolm, e quindi dalla Regina Cristina portati a Roma; e quì venduti al Reggente di Francia furono portati a Parigi; come anche le statue antiche, che aveva la detta Regina. Questo palazzo era de' Duchi Riari passato poi nell'Ecca Casa Corsini, che col disegno del Cav. Fuga l'ha nobilitato, e accresciuto senza comparazione. In esso sono alcune statue, e molti busti antichi, tra' quali un Giulio Cesare, e un Seneca singolarissimi, e alcuni antichi sarcofaghi. Vi è anche una insigne raccolta di pitture, cioè un s. Girolamo, figura intera al naturale, e il ritratto di Filippo II, e quello del Cardinale Alessandro Farnese di Tiziano, lo sposalizio della Madonna, e quello di s. Caterina delle ruote di Paolo, un s. Sebastiano di Rubens, il sacrifizio di Noè del Pussino intagliato in rame dal Frey; l'erodiade di Guido, il ritratto di Rembrant di sua mano: la natività della Madonna de' Caracci, e una di Pietro da Cortona, la santa Famiglia dello Schidone, un ritratto del Cardinal Bandini del Domenichino, e uno d' un Doge di Venezia del Tintoretto, un gran quadro del Baroccio, e una santa Famiglia del medesimo, e molti del Lanfranco, Guercino, Caravaggio, Albano, Bassano, Simon Cantarini, Benvenuto Garofalo, Carlo Maratta, P. Giacomo, Gaspero, e Niccolò Pussini, Teniers, e altri Fiamminghi: un bel ritratto di Velasco, e uno di Rigò, di Salvator Rosa, con 56 altri ritratti eccellenti di varj, e quello di Giulio II di Raffaello, un Gesù con s. Gio. del Cignani, e due Madonne d' Andrea del Sarto, e molti altri. V' è una delle più insigni librerie di Roma, con gran copia di manoscritti, o la più singolar raccolta d Stampe, che sia in Italia.
Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture
esposte in Roma di Filippo Titi
stampato da Marco Pagliarini in Roma 1763
Palazzo Corsini
Si trova di fronte alla Farnesina, alla Lungara.
Appartenne già ai Riari, nipoti di Sisto IV, e fu abitato
dalla regina di Svezia, Cristina, che lo rese celebre per le riunioni
che vi teneva, alle quali prendeva parte tutta la società
romana. Vi morì nel 1689.
Verso la fine del 1732, altri nel 1729, fu acquistato dal cardinal
Neri-Corsini, nipote di Clemente XII, che lo fece restaurare e considerevolmente
ampliare da Ferdinando Fuga, in modo da renderlo uno dei più
splendidi di Roma.
L'architetto, ad onta dei difetti di stile proprii a tutta l'arte
del secolo XVIII, riparò gli errori dei particolari con l'ampiezza
della massa e l'effetto scenografico.
La disposizione della pianta è bella e fatta con magnificenza:
se quella parte non ha avuto il suo necessario sviluppo, giova ricordare,
che il Fuga nel suo restauro dovette acconciarsi ad utilizzare una
parte dell'edifizio esistente e a fondere le vecchie costruzioni
dei Riari con le nuove.
Pensò quindi di costruire una parte centrale e renderla dominante,
portandola in salita, di modo che le antiche costruzioni sono come
un annesso di questa parte centrale e sembrano a lei subordinate.
La nuova costruzione si compone d'un grande vestibolo, delle scale,
di due piccoli cortili e di portici: le parti antiche sono abilmente
collegate con le nuove con un tratto di vero genio.
È probabile che la parte del vestibolo al lato dell'entrata,
il cui motivo è indeciso e mancante di studio, appartenga
al vecchio palazzo, cosicchè i due corridoi stretti erano
divenuti inutili per l'aggiunta di nuovi portici; perciò
secondo tutte le probabilità, le nuove costruzioni cominciano
dal vestibolo propriamente detto, cioè il grande spazio vuoto
che precede la scala ove sembrano concorrere tutte le comunicazioni.
Le arcate e i portici sono a giorno e due magnifiche rampe, nei
cui ripiani si veggono in nicchie statue antiche e sotto le finestre
dei sarcofagi, menano al primo piano. Il che forma uno spettacolo
architettonico magnifico, degno di un re, per la varietà
degli effetti di luce e per lo sfondo verde del giardino annesso.
Alcuni critici hanno rimproverato al Fuga di aver in tal modo ostruito
il portico, ma il Fuga l'ha fatto senza distruggere la semplicità
della scala e il bell'ordine che regna nei piani. Le scale sono
fornite di balaustrate laterali e nell'interno vi sono bellissimi
stucchi e buone decorazioni, oltre molti bei mobili di quell'epoca.
La facciata esterna è gustosa e ricca.
Circonda il lato sinistro del palazzo il giardino chiuso da cancelli
attaccati a pilastri dello stesso stile, su cui sono dei vasi decorativi.
Ora è sede dell'Accademia dei Lincei, della Galleria Nazionale
di pittura antica e del Gabinetto delle stampe proveniente dalla
famosissima raccolta Corsini.
Dalla gran sala dei servizi si entra nella galleria che comprende
;
Prima sala. - Sacra Famiglia del Barocci; San Francesco Regis di
Teresa Muratori; Sposalizio di S. Caterina del Maratta; paesi dell'Orizzonte;
le Isole Borromee del Vanvitelli; sarcofago con Tritoni e Nereidi;
Veduta di Venezia del Canaletto.
Seconda sala. - Il figliuol prodigo del Bonifazio? Sacra Famiglia
del Bassano; Madonna della Sirani, Frutti di Mario de' Fiori; Pietà
di L. Caracci; Una via di Napoli del Rosa; Apparizione di Gesù
a S. Caterina da Genova di Marco Benefiale; Adamo ed Eva; Il figliuol
prodigo del Cerquozzi; Figura muliebre attribuita al Luini. Il celebre
vaso Corsini in argento, con rilievi rappresentanti il Giudizio
dell'Areopago nel matricidio d'Oreste. Forse copia del vaso di Zopiro.
Terza sala. - Ecce Homo del Guercino; Madonna col bambino di Carlo
Dolci; Sacra Famiglia del Gessi; Ecce Homo di Guido Reni; Ecce Homo
di C. Dolci; Natività della Vergine di L. Caracci; Madonna
col bambino, forse del Bugiardini; paese di S. Rosa; due paesetti
di Van der Neer; S. Girolamo e Lucrezia del Guercino; Madonna attribuita
ad Andrea del Sarto; paesetti di S. Rosa; un orizzonte del Boch;
la Vanità del Saraceni; Sacra famiglia di fra' Bartolomeo;
S. Pietro di M. da Caravaggio; Bambocciata di Teniers; S. Bartolomeo
del Preti; Giuocatori attribuiti al Rubens; Festa campestre del
Brueghel; Bambocciate del Cerquozzi: Sacra Famiglia del Garofalo;
Apollo e Mercurio dell'Albani; paese con cacciatori del Wouwerman;
copia del ritratto di Giulio II da Raffaello; Natività di
Maria di Pietro da Cortona; S. Apollonia di C. Dolci; ritratto di
Filippo II copia dal Tiziano; beccaio in bottega di scuola olandese.
Quarta sala. - Caccia di bestie feroci del Rubens; Erodiade di Guido;
Presepe del Bussano; S. Andrea di A. Sacchi; Crocifissione di S.
Pietro di Guido; S. Giov. Battista del Guercino; Noli me tangere
del Barocci; S. Girolamo del Tiziano? Teste del Parmigianino; undici
piccoli quadri del Callot; due paesi della Sirani; copia della Fornarina
di Raffaello; una pittrice di C. Maratta; quadretto copia del Durer;
Maddalena di C. Dolci; Giudizio di Paride di scuola olandese; Morte
di Adone dello Spagnoletto; Venere con Amorini dell'Albani; Deposizione
dalla croce di L. Caracci; Suonatori del Cigoli; due amorini in
marmo del Tenerani; sedia di marmo a bassorilievi scoperta vicino
alla basilica lateranense.
Quinta sala. - S. Agnese di C. Dolci; Annunziata del Maratta; veduta
delle terme Diocleziane del Pannini; Sacra Famiglia dello Schidone;
la stessa del Rosso, fiorentino; Sposalizio di S. Caterina del Domenichino;
La Samaritana dei Guercino; Presepe del Rattoni; Madonna del Sassoferrato;
Il Redentore con S. Pietro del Giordano: Sacra Famiglia del Parmigianino;
Veduta del Foro Romano del Pannini; Addolorata e Ecce Homo di Guido;
S. Famiglia di Marcello Venusti, secondo uno schizzo di Michelangelo;
Giuocatori del Rosa: Uno scultore del Venusti; La deposizione di
A. Caracci.
In questa stanza morì la regina Cristina di Svezia.
Sesta sala (collezione di ritratti). - Ritratto del card. Barberini
di Simone Cantarmi da Pesaro; del Barocci dipinto da lui stesso;
Testa di vecchio del Rubens; ritratto d'incognito del Pontormo;
lo stesso di L. Caracci; ritratto dell'Holbein o di scuola fiamminga;
ritratto di mons. Ghiberti di Giulio Romano; di vecchia del Rembrandt;
d'incognito del Giorgione? lo stesso di Guido; id. del Rubens; id.
del Moroni; id. del Domenichino; ritratto dell'Holbein; ritratto
del Van Dyck; ritratto d'un card. del Domenichino; La natività
della Vergine secondo una stampa del Durer; ritratto di Lutero dell'Holbein;
ritratto d'un card. Savelli di Scipione Gaetano; ritratto del Rembrandt
dipinto da se stesso; il card. Dovizio da Bibiena del Bronzino;
incognito del Van Dyck; il card. Alberto di Branderburg di Joost
von Callar; di Rubens di G. D. Campiglia; del card. Alessandro Farnese
del Tiziano; del card. Neri-Corsini del Baciccio; di Fulvio Testi
del Molu.
Settima sala. - Paesi del Poussin; S. Sebastiano del Rubens; Gesù
a Gerusalemme del Solimene; Battaglie del Borgognone; tre quadretti
di frà Giov. Angelico da Fiesole; Gesù con la croce
del Garofulo; martirio di S. Bartolomeo di L. Caracci; L'adultera
del Tiziano; paesi dell'Orizzonte.
Ottava sala. - Madonna del Francia; paese del Lorenese; Gesù
innanzi a Pilato di Van Dyck; San Giov. Battista del Caravaggio;
S. Pietro del Valentino; S. Famiglia del Pussin; S. Giorgio del
Grandi; La contemplazione di Guido; Niobe acquarello di Polidoro
da Caravaggio; paesi del Pussino; Giuditta di Gherardo delle notti;
Susanna del Domenichino; S. Girolamo del Guercino; la morte di Seneca
del Caravaggio; S. Girolamo dello Spagnoletto; Madonna del Murillo;
tre quadretti del Memmi; Trittico dell'Orgagna; Incoronazione della
Vergine del Gozzoli; Misteri di Giottino; Misteri di fra' Filippo;
Madonna di Duccio; Madonna col bambino di Gherardo Starmina; Calvario
di P. Uccello; Ecce Homo di Guido; questi ultimi nove autori sono
di scuola fiorentina e appartati nel gabinetto.
Nona sala. - Casa campestre del Tempesta; Promote del Rosa; copia
del ritratto d'Innocenzo X del Velasquez; Predicazione del Battista
del Cerquozzi; Erminia guerriero ed Erminia col gregge del Cerquozzi;
Marina del Rosa; Deposizione del Domenichino; Battaglie del Rosa;
Bambocciate del Miel; Sposalizio di Luca d'Olanda; S. Famiglia di
Simone Contarmi; L'adorazione dei pastori del Laar; ritratto del
Giorgione?
In una decima sala è un antico mosaico e il Ratto d'Europa,
rilievo in bronzo di Benvenuto Cellini.
Vi è inoltre la biblioteca, ora dei Lincei, fondata dal card.
Neri-Corsini nella prima metà del secolo XVIII.
I PALAZZI DI ROMA E LE CASE DI PRESTIGIO STORICO ED ARTISTICO