Si crede che qui sia stato il corpo di guardia del cardinale Girolamo Riario che possedeva il palazzo. (Blasi)
In alto il grande belvedere ornato da piccoli obelischi e, al culmine, da un liocorno araldico in marmo. Oggi è sede del Museo Nazionale Romano. Dirimpetto all'Apollinare è il palazzo della nobilissima casa del Duca Altemps oriunda di Germania. Ne fu architetto Martino Lunghi il questa chiesa, come dicono molti, ma si vede, che è più antico, ed egli non fece altro, che raggiustarlo. Il cortile poi sembra posteriore alla fabbrica, ma essendo d'una eccellenza maggiore, v'è chi lo crede di Baldassar Peruzzi; ed è uno dei più vaghi di Roma; e vi sono belle statue antiche, cm anche per la scale, e per le stanze. In sala è un gran pilo scolpito a bassorilievo, e molte colonne di marmi nobili, tra le quali due di porfido, sul cui dorso nel medesimo pezzo di marmo sono scolpite a mezzo due teste molte rilevate. In una camera il Romanelli ha lasciata una bella prova del suo valore, dipignendovi Giove con Venere. Vi è una insigne cappella, dove è il corpo di s. Aniceto Papa, ornata di pitture dal cavalier Ottavio Leoni, e d'Antonio Pomarancio, e è ufiziata come pubblica, essendovi fin le campane.
(Filippo Titi
Palazzo Altemps
Ora Regia Università, sita nella via
omonima.
L'origine di questo palazzo risale al 1244 sotto il pontificato
di Innocenzo IV, ma le scuole pubbliche non vi furono istituite
che nel 1295 sotto Bonifacio VIII. Clemente V nel 1310 ed Eugenio
IV nel 1432 vi fondarono nuove cattedre.
La costruzione attuale rimonta al principio del secolo XVI, sotto
Pio III e Giulio II, di cui il nome e le armi si vedono ancora nelle
due crociere del primo piano. Ignoto ne è l'autore.
Leone X (1513-1522), al quale fu attribuito l'onore della fondazione
della Sapienza, in effetto estese i piani primitivi, adottando un
progetto creato dal sommo Michelangelo. Ma la morte dell'artista
fece interrompere i lavori che furono ripresi nel 1575 sotto Gregorio
XIII e si cominciò allora la facciata e il portico attuale
sui disegni di Giacomo della Porta, cosicchè la costruzione
può dirsi tutta di questo artista.
Le costruzioni continuarono sotto Sisto V e fu terminata la facciata
settentrionale. Sotto Urbano VIII, Barberini, fu innalzata la stranissima
chiesa, cui si volle dare la forma di un'ape, arma di casa Barberini.
Innocenzo X, Pamphily, elevò poi la originalissima e stravagante
cupola, e infine nel 1660 Alessandro VII mise l'ultima mano all'edificio,
costruendo la grande sala della biblioteca, che prese il suo nome,
arricchita poi da Leone XII ed ora una delle prime di Roma.
L'appellativo di Sapienza viene al palazzo dall'iscrizione: Initium
sapientiae timor Domini che è incisa sulla facciata.
La pianta è semplice, le scale, che conducono al piano superiore
comode e di bell'effetto, le sale, od aule, spaziose: nel cortile
gli ordini e le arcate sono di eccellente proporzione ed armonia
d'insieme.
L'ultimo piano fu malamente adattato dal Borromini nel 1640.
(l'antiborrominismo dell'epoca NdR)
I PALAZZI DI ROMA E LE CASE D'IMPORTANZA STORICA E ARTISTICA - Di LUIGI CÀLLARI.- 1932