Tesori di Roma: foto di Roma gratis

Fontana del Tritone

Fontana del Tritone
Fontana del Tritone

Fontana del Tritone

Ritenuta una delle fontane più belle di Roma fu realizzata in travertino da Gian Lorenzo Bernini nel 1643. Fra le code dei delfini che sorreggono la conchiglia sulla quale si accovaccia il tritone, il Bernini ha posizionato due stemmi dei Barberini. Il tritone che soffia con impeto in una conchiglia fa uscire il getto d'acqua che, ricadendo nelle valve e poi dalle scannellature di queste nella vasca sottostante, crea una coreografia di grande effetto. Restaurata nel 1932 e nel 1990. (Blasi)

Fontana del Tritone a Piazza Barberini

... Mentre guardava il letto di Vittoria, notò lo stemma ricamato sulla federa: HOTEL BERNINI. Non poté fare a meno di sorridere. Vittoria aveva scelto un albergo di gran lusso con vista sulla fontana del Tritone del Bernini... Non avrebbe potuto trovare posto più adatto. Capì che cos'era a martellargli nella testa: stavano bussando alla porta, sempre più forte. Confuso, Langdon si alzò. "Chi sa che siamo qui?" si chiese, vagamente inquieto. Si infilò il bell'accappatoio dell'hotel e andò ad aprire. Davanti alla porta di legno della suite ebbe un attimo di esitazione. Poi l'aprì e si trovò di fronte un uomo in uniforme blu e gialla, che lo guardava dall'alto in basso. «Tenente Chartrand della Guardia Svizzera vaticana» si presentò. Non ce ne sarebbe stato bisogno: Langdon l'aveva riconosciuto. «Come... come ha fatto a trovarci?» chiese. «Ho visto che vi allontanavate dalla piazza e vi ho seguito. Sono felice che siate ancora qui.» Langdon, in ansia, si chiese se i cardinali avessero mandato Chartrand a prenderli per scortarli in Vaticano. In fondo, lui e Vittoria erano le uniche due persone, al di fuori del Collegio cardinalizio, al corrente della verità. Costituivano un pericolo. «Sua Santità mi ha chiesto di consegnarle questo» disse Chartrand porgendogli una busta chiusa con il sigillo vaticano. Langdon la aprì. Conteneva un biglietto scritto a mano. Signor Langdon e signorina Vetra, pur desiderando ardentemente chiedervi la massima discrezione sugli eventi occorsi nelle ultime ventiquattr'ore, mi rendo conto di non poter pretendere da voi più di quanto già abbiate fatto. Pertanto, me ne asterrò umilmente, nella speranza che vi lascerete guidare dal cuore. Il mondo oggi sembra migliore... e forse le domande sono più potenti delle risposte. La mia porta per voi sarà sempre aperta. Sua Santità, Saverio Mortati Langdon lesse due volte il messaggio. Era evidente che il Collegio cardinalizio aveva scelto di farsi guidare da un animo nobile e generoso. Senza lasciargli il tempo di fare commenti, Chartrand tirò fuori un pacchetto. «Da parte di Sua Santità, in segno di gratitudine.» Langdon lo prese. Era pesante, avvolto in carta marrone. «Per decreto pontificio, questo oggetto proveniente dal reliquiario privato del papa le viene dato in prestito a tempo indefinito. Sua Santità le chiede solamente di provvedere nel suo testamento affinché alla sua morte torni alla Santa Sede» disse Chartrand. Langdon aprì il pacco e rimase senza parole. Era il sesto marchio. Il Diamante degli Illuminati. Chartrand disse sorridendo: «La pace sia con voi». Si voltò e si avviò nel corridoio. «Grazie» balbettò Langdon, stringendo il prezioso dono con mani tremanti. La guardia si fermò, esitante. «Professor Langdon, posso chiederle una cosa?» «Certo.» «I miei colleghi e io siamo curiosi. Negli ultimi minuti... Che cos'è successo esattamente sull'elicottero?» Langdon fu assalito dall'ansia. Se lo aspettava, sapeva che il momento della verità sarebbe arrivato. Ne aveva parlato con Vittoria la notte prima, mentre si allontanavano alla chetichella da piazza San Pietro, e avevano preso la decisione insieme, ancora prima di leggere il messaggio del papa. Leonardo Vetra aveva sperato che la sua scoperta dell'antimateria avrebbe provocato un risveglio spirituale nel mondo e, se di sicuro non aveva potuto prevedere gli eventi del giorno prima, il suo sogno si era comunque realizzato: dopo quello che era successo, il mondo pensava a Dio in maniera completamente diversa. Né Langdon né Vittoria sapevano quanto sarebbe durato, ma erano convinti di non dover rompere l'incantesimo seminando il dubbio e facendo scoppiare uno scandalo. "Le vie del Signore sono infinite" disse fra sé Langdon, chiedendosi se paradossalmente quel che era successo il giorno prima, in fondo, non fosse stato la volontà di Dio. «Professor Langdon?» insistette Chartrand. «Le stavo chiedendo dell'elicottero...» Langdon fece un sorriso mesto. «Sì, lo so...» Le parole gli vennero dal cuore. «Sarà per lo shock della caduta, ma la mia memoria... non so... è tutto molto confuso.» Chartrand fece una faccia sgomenta. «Non ricorda nulla?» Langdon sospirò. «No. Temo che rimarrà per sempre un mistero.» Quando Robert Langdon tornò nella camera da letto, alla vista di Vittoria, in piedi sul balcone con la schiena appoggiata alla ringhiera e gli occhi fissi su di lui, fu costretto a fermarsi. Sembrava una visione celestiale. La sua sagoma che si stagliava contro il cielo illuminato dalla luna pareva quella di una dea romana, avvolta nell'accappatoio bianco di spugna, la cintura stretta in vita che ne metteva in risalto le curve armoniose. Dietro di lei, una leggera foschia aleggiava sopra la fontana del Tritone.

da Angeli e Demoni di Dan Brown