Tesori di Roma: foto di Roma gratis

Casa dei Crescenzi

Casa dei Crescenzi
Casa dei Crescenzi

Ad una torre mezzo diruta esistente presso Ponte Rotto, ed appellata nel medio evo Monzone o Casa di Pilato, alcuni scrittori apposero la denominazione di Casa di Cola di Rienzo, denominazione nuovamente basata, ma ciecamente ripetuta in tutte le Guide italiane e straniere della città. Siccome però ora è tempo che rimanga smentita tale opinione, e venga stabilito il luogo della casa in cui venne alla luce il tribuno del popolo romano, una delle più imponenti personalità dei bassi tempi; ci accingiamo perciò nel presente scritto a dimostrare

1) che la torre del Monzone era una casa della fa- miglia Crescenzi;

2) che l'iscrizione la quale ivi si legge fu tutta opera nel secolo XII di Niccola Crescenzi e nulla ha da fare con Gola di Rienzo ;

3) che la casa , in cui nacque ed abitò il tribuno, fu all'ingresso dell'attuale Ghetto degli ebrei e precisamente sul fine della Via Tamara e nel principio della Via di s. Bartolommeo de' Vaccinari.

Di costa al Ponte Rotto ed ora di ferro , e dirimpetto al tempio oggidì chiesa di s. Maria Egiziaca sul rudere di un bagno e sopra alcuni massi di peperino, in mezze colonnine con capitelli e 9 pilastrini sorreggevano in origine io mensolette marmoree ornate di figure di genii e vittorie, e che sostengono cinque pezzi di cornicioni antichi uniti insieme, in cui sono scolpiti ippogrifi, cavalli, genii ed altri ornati. Sul cornicióne altre nove mensole più sporgènti delle prime reggono un fregio di rosoni ed un corridóio di mattoni mezzo rovinato che pel servizio delle sentinelle girava intorno all'edifizio. Dietro il corridoio s'innalza la torre, ora mozzai di opera laterizia^ e che lungo tempo fu ridotta a stalla e fienile dal proprietario prima che fosse acquistata circa tre anni fa dal passalo Governo. Due pilastri costrutti agli angoli della parte inferiore della torre, per timore d'una totale minai hanno ridotto il numero delle mezze colonne e de' pilastri, e nella contigua Via della Fontanella hanno nascoste alcune lettere della grande iscrizione, scolpita ndV architrave di travertino della porta d'ingresso con una mezza figura di leone posante, che formava simmetria colf altro tuttora rimasto. Da questo lato seguita il cornicione sdstentito da mensole di marmo; il corridoio però che su di esso esisteva rovinò interamente nel 1790. Nella torre si vede praticata una finestra quadrata incontro all'altra riguardante il ponte. Altra finestra arcuata di travertino adoma di due linee d' iscrizione h accanto alla porta d'ingresso, ed ha scolpito nel parapetto anch'esso di travertino tin rosone. Una casa o palazzo laterizio della stessa epoca' della torre seguita a destra pel vicolo , ove dalla parte opposta s'incontra un altro edifizio simile, con uua lapide che indica appartenere alla eredità del marchese Crescenzi.

Casa dei Crescenzi
Casa dei Crescenzi

Abbiamo un riscontro della denominazione di casa (domus) data ad una torre nella iscrizione poco cognita quantunque tuttora affissa alla facciata di Tor de' Conti. Nel medio evo ì signori abitavano case fortificate per opporsi alle invasioni de'barbari provenienti dal settentrione o de'pirati che sovente infestavano il littorale romano. Il sistema delle fortificazioni tuttora esistenti in Roma e nella campagna non fu già adottato , secondo una opinione molto diffusa, affincè i baroni l'un contro l'altro combattessero, ma per uoa comune difesa contro i nemici provenienti dall'estero. Che se in appresso questi baluardi divennero fomiti di guerre civili, ciò avvenne perchè i ricchi ed i potenti per sentimenti ovvii nell'umana natura hanno sempre cercato di prevalere sui più deboli in un'epoca in cui il nemico proveniente dal mare, a cui fosse riuscito di forzare le mura di Aureliano tra Porta s. Paolo e l'antica Porta Portuense, e fosse sfuggito ai proiettili lanciati dal castello de' Savelli sull'Aventino e dall'altissima torre di s. Maria in Cosmedin , si trovava molto in pericolo se riusciva a superare gli angusti archi del Ponte Rotto, bersagliato a destra precisamente dalla torre de' Crescenzi appoggiata al castello già de' Pierleoni, poi de' Savelli ed ora degli Orsini sul teatro di Marcello, a sinistra dalle torri degli Alberteschi e de'conti dell'Anguillara in Trastevere, ed in fronte dalla famosa antica prora di massi di travertino tuttora visibile nel giardino del convento di s. Bartolomeo. I due ponti dell' Isola Tiberina erano custoditi con torri dai Caetani.