Tesori di Roma: foto di Roma gratis

PARTENZA DA ROMA

LUDOVICO TIECK

Fontana di Trevi

Dunque, anche quest'ora della vita è trascorsa? Mormora, o Roma, con le tue fontane, il loro versarsi mi somiglia un singhiozzo, ed odo persino il rombo della gran fontana di Trevi ch'io visitai spesso nella notte, e in cui mi piacqui tante volte durante il giorno. Addio piazze, colonne ed archi, tu. Colosseo, ch'io percorsi ultimamente al dolce lume lunare, mentre gli amici destavano, arrampicandosi, gli eremiti.

Oh San Pietro! io non ti vedrò più mai, nobil sempre, grande, maestoso, santo, ma piacevole eziandio ed ospitale, tu accogliesti il pellegrino sulle tue soglie auguste.

Già sto alle porte di Roma, e riveggo coll'amoroso disio il Vaticano e le divine poesie di Raffaello, e la sublime Sistina, non che la riposta cameretta dove io compulsava, in tranquilla solitudine, le antiche pergamene e vergava gli ispirati canti, nel mentre l'aria di fuori armonizzava di mille suoni confusi.

Tutto dileguasi ora dietro di me! Addio, palazzo Farnese, ove ammirai le immagini stupende de' Caracci, addio Amore e Psiche, addio festante Galatea! Ma come potrebbe la memoria oppressa ricordare tutte le meraviglie della natura e dell'arte da cui doglioso io mi diparto?

Con infantile pietà io pellegrinai anche verso di tè, o monumento di Cecilia Metella, le cui ruine già tante volte avea veduto ne' sogni presso la Porta di San Sebastiano.

Ne il mio orecchio udrà più il sacro tuo canto, o Palestrina, quel canto che alza vasi al cielo sull'ali degli Angeli.

Già spunta il giorno e già dietro a noi si sta Roma. Anche il mio amico è pensoso che ritorna meco in Germania, il nobil amico Rumohr, tanto addentro nell'arte antica e moderna, e la cui dolce compagnia mi rasserenò tante torbide ore.

Dalle Poesie sul viaggio di un malato.