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LA TOLETTA DE LA PADRONA

GIOACCHINO BELLI

Gioacchino BelliLilla Brignone

sonetto letto da Lilla Brignone Magni

Li congressi de lei co Ppetronilla

sò ppropio un ride da slocasse l’ossa.

Ce vò ppiú arte pe appuntà una spilla

che ppe rregge li bbarberi a la smossa.

E ffa ttrippa, e sbrillenta, e nun attilla,

e strozza, e ffa bboccaccia, e cc’è ’na fossa...

Er color verde sbatte, er giallo strilla,

er rosso? è ttroppo chiasso: er bianco? ingrossa...

Eppoi, ggira e rriggira, se finissce

co l’andriè nnero, o de lana o de seta,

perché er nero, se sa, ddona e smagrissce.

Smagrissce? Uhm, parerà in un tippe-tappe,

ma ttu vva’ ccor passetto a mmente quieta,

e ssi ssò cchiappe trovi sempre chiappe

26 marzo 1837

vedi spezzoni di film con Lilla Brignone

Commento

Gli incontri della padrona con la servetta Petronilla

sono proprio un ridere da slogarsi le ossa

ci vuole più arte ad appuntare una spilla

che reggerre i cavalli Berberi prima della partenza della corsa per via del Corso

(vedi dipinto di Théodore Géricault)

E rigonfia, e cede, e non aderisce

e stringe, e fa troppe pieghe e c'è una fossa...

Il color verde fa impallidire, il giallo è troppo acceso

il rosso? troppo violento. il bianco? ingrassa...

E poi, gira e rigira, si finisce

con l'andrienne* nero o di lana o di seta

perché il nero si sa, fa risaltare la pelle e sfina la persona

Sfina la persona? forse ti sembrerà così in un momento di confusione

ma quando la mente ti si acquieta

se ci sono chiappe, sempre chiappe troverai

* Non a caso l'andrienne era un abito confezionato ad hoc per l'attrice Marie Thérèse Dancourt che dovette interpretare ll'opera "l'Andrienne" di Baron in stato interessante..

Poi divenne l'abito più di moda del sette-ottocento.