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FORO ROMANO

IL PORTICO DEGLI DEI CONSENTI

Il Portico degli Dei Consenti
Il Portico degli Dei Consenti

Nel lato occidentale delle anzidette taberne e precisamente al di sotto del clivo Capitolino e della estremità rivolta verso la stessa parte del grande edilizio detto comunemente Tabularlo, si scoprirono pochi anni sono diverse reliquie di un portico con alcune celle, che si conobbero appartenere ad un monumento eretto per conservare la effigie delle dodici principali divinità, dette Consenti, da quanto si lesse in un frammento di una grande iscrizione posta sulla fronte dell'edilizio stesso da Vettio Agonio Pretestate, prefetto di Roma negli ultimi anni dell'impero, per averlo ristabilito. Da questo ritrovamento si venne a conoscere che ivi esistevano quelle immagini delle stesse divinità principali, di cui se ne trova fatta menzione da Varrone come esistenti nel foro, cioè rappresentanti sei numi maschi e sei femminili, che insieme si credevano proteggere l'agricoltura. E siccome da Cicerone si fa menzione di una legge agraria da lui proposta, che gli venne chiesta da molti librari nel tempo stesso; così si contesta in certo modo la vicinanza di tale portico alle suddette taberne dei librari. Le indicate dodici immagini dovevano esistere in altrettante piccole celle che si trovano avere corrisposto in numero di tre sotto al Tabularlo, le quali dovevano essere occupate dai simulacri di Giove, Giunone e Minerva come i principali, e nove sotto al clivo Capitolino per i rimanenti ; ed in tal modo veniva effettuata la divisione surriferita.

ESPOSIZIONE TOPOGRAFICA DI ROMA ANTICA - LUIGI CANINA

- ROMA - DALLO STABIL. TIPOGR. DI G. A. BERTINELLI - MDCCCLV. 1855

Foro Romano

Piantine del Foro Romano