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Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone

Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone
Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone

Stampa antica del Pantheon di Roma Nel secolo XIV era chiamata s. Lucia nuova. Nei censuali della basilica di s. Pietro trovo infatti all' anno 1371 la seguente notizia: Lippus Rubeis funarius de regione Parionis et parochiae sancti Stephani prope sanctam Luciam novam. Il sacerdote Luigi Ruggeri di ch. me., nella sua dotta monografia sulla storia dell' arciconfraternita di s. Lucia del Gonfalone, cita un documento anche più antico di quello vaticano, cioè dell' anno 1352, in cui si trova la stessa denominazione, la quale indica che in quel secolo era ancor viva la memoria della edificazione della chiesa. Ma. oltre quella denominazione, avea contemporaneamente l' altra di s. Lucia in Pescivoli, ovvero della chiavica. È a credere adunque che la chiesa fosse edificata sulla fine del secolo XIII o al principio del secolo XIV. Allorchè la antichissima congregazione dei Raccomandati, per decreto di Martino V, lasciò la chiesa di s. Alberto all' Esquilino e prese dimora poi sotto Innocenzo VIII nella nostra chiesa, fu questa denominata dal Gonfalone, nome che tuttora mantiene. La chiesa si conservò nello stato primitivo fino circa all' anno 1603 in cui vi furono fatti grandi risarcimenti; di nuovo fu rinnovata nel 1765, fino a che venne un' altra volta restaurata dal papa Pio IX nel 1866. Belle e divote feste si celebravano nel secolo XVI in Roma in onore della santa vergine siracusana, invocata come protettrice nelle infermità degli occhi, costruiti quali suole essere dipinta nelle mani, perchè come tale fu invocata dal popolo, a cagione del facile bisticcio sulla parola luece e sul nome Lucia.

Una solenne fiera si faceva in quel giorno nella contrada adiacente alla chiesa detta la Spasa, e le fanciulle romane offrivano all' altare della santa occhi di argento, di cera e di candele. Attesta Benvenuto Cellini nella sua vita, di avere egli stesso lavorato uno di quegli occhi, ed offertolo a quell' altare perchè preservato da grave pericolo di perderlo una volta nell' esercizio della sua nobilissima arte. All' arciconfraternita del Gonfalone il papa Gregorio XIII affidò anche la cura della liberazione degli schiavi

Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture esposte in Roma di Filippo Titi stampato da Marco Pagliarini in Roma 1763

Chiesa di S. Lucia della Chiavica

In via dei Banchi Vecchi.

L'origine di questa chiesa non è ben certa, ma risale probabilmente alla fine del secolo xii o al principio del secolo xiv. In un documento del 1325, infatti, si trova citata col titolo di Nova e con questo titolo è registrata nei Censuali della basilica di S. Pietro l'anno 1375. Più tardi fu detta della Chiavica, dalla vicinanza della cloaca finchè nel 1624 non fu ceduta alla Confraternita del Gonfalone, che la ritiene tuttora. Nel 1700 fu restaurata dalle fondamenta con architettura di Marco David e nel 1764 un nuovo restauro le fece fare don Flavio Chigi. Nel 1825 Leone XII (Della Genga) l'ascrisse nel numero delle parrocchie. Nel 1866 Pio IX (Mastai-Ferretti) la fece nuovamente restaurare sotto la direzione di Francesco Azzurri. Interno. - La volta fu dipinta da Antonio Nepi; le pareti, con le immagini dei dottori della Chiesa e di altri santi, sono di Cesare Mariani. Ai lati della porta: due acquasantiere con teste di putti del secolo xviii. A destra: 1. Cappella: Madonna con santi: d'ignoto. Sepolcro di Nicola Nicolai, scolpito nel 1833 dal Fabbris. 2. Statua di S. Lucia. - 3. S. Pietro e S. Paolo di Mariano Rossi. Altar maggiore: le pitture a fresco dell'abside sono di Cesare Mariani, che le eseguì nel 1866. A sinistra: 1. Cappella. Quadro della scuola di Stefano Pozzi. - 2. Del Crocefisso. - 3. S. Bonaventura di Ermenegildo Costantini. Sacrestia. - Il quadro sull'altare è dello stesso Costantini.

LE CHIESE DI ROMA GUIDA STORICA E ARTISTICA DELL BASILICHE, CHIESE E ORATORII DELLA CITTÀ DI ROMA - DIEGO ANGELI

Indice delle Chiese del Settecento