In via Carlo Alberto. È incerta la
data della sua origine ma sembra che risalga al secolo iv già
che si trova menzionata nella storia dello scisma d'Ursicino contro
il papa S. Damaso (366-85). S. Gregorio Magno (590-604) la creò
titolo cardinalizio. Nel 768 il papa Stefano III la fece restaurare
e allora preso il titolo di S. Vito in Macello, por la vicinanza
del Macello Liviano, se bene alcuni lo derivino da una grande strage
di martiri ivi avvenuta. Nell'816 il prete Filippo vi fu nominato
antipapa contro Stefano IV: dopo di che la chiesa fu trascurata
e a poco a poco cadde in tale abbandono che rimase quasi rovinata
tanto che nel 1477 Sisto IV (della Rovere) la fece riedificare dalle
fondamenta creandola parrocchia. Ma in questa nuova forma ebbe poca
fortuna perchè nel 1566 era ridotta in tale stato che la
cura delle anime fu dovuta trasferire in Santa Prassede. Nel 1585,
però, Sisto V (Peretti) la cedette allo monache di S. Bernardo
che la fecero restaurare.
Nel 1620 il principe di Paliano, don Federico Colonna, essendo guarito
da una morsicatura di cane rabbioso - miracolo attribuito a S. Modesto
la cui immagine si venerava sopra uno degli altari di quella chiesa
- la restaurò di nuovo. Nel 1780 fu posseduta da una congregazione
di preti polacchi e nel 1834 restaurata a spese di Gregorio XVI
(Cappellari) con architettura del Camporesi. Finalmente, essendo
rimasta la chiesa alquanto abbandonata per le nuovo strade aperte
nell'Esquilino, il cardinale Cassetta la restaurò a sue spese,
cambiandolo l'orientazione primitiva e facendole una nuova facciata,
al posto dell'abside, sulla via Carlo Alberto, in occasione del
giubileo dell'anno 1900. Architetto dei nuovi lavori fu il Ricci.
Interno. - Le decorazioni della volta e delle pareti sono del Frattari.
A destra: 1. Altare: dedicato a S. Antonio. - 2. Il Sacro Cuore
di Gesù. Altar maggiore: La Concezione di Pietro Gagliardi.
A sinistra: Affresco del secolo xv, che è stato attribuito
a Melozzo, allo Spagna e a Fiorenzo di Lorenzo. È invece
opera di Antoniazzo Romano, che del Melozzo fu discepolo. Pietra
che la tradizione chiama scellerata per essere servita al martirio
di innumerevoli cristiani. Busto in bronzo del cardinale Cassetta
erettogli dal parroco Spadoccia. L'iscrizione è di monsignor
Sardi.
Cripta. - Riproduzione della Grotta di Lourdes.
LE CHIESE DI ROMA GUIDA STORICA E ARTISTICA DELLE
BASILICHE, CHIESE E ORATORII DELLA CITT¿ DI ROMA
DIEGO ANGELI