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Chiesa di Santa Maria del Pianto

Chiesa di Santa Maria del Pianto
Chiesa di Santa Maria del Pianto

Fu questa chiesa per un miracolo ivi succeduto dell'immagine, che sta nell'altar maggiore, e per il gran concorso, ingrandita, e rinnovata da' fondamenti nel 1612 con disegno del Sebregundi. Benedetto XIV soppresse la confraternità, che era quivi, e la parrocchia, e la diede all'Archiconfraternita della Dottrina Cristiana.
Nell'altare dalla parte dell'Evangelio del maggiore vi è un Cristo crocifisso di rilievo, e nell'altare incontro vi è s. Francesco con l'Angiolo, si dice di mano di Lazzaro Baldi. Sotto i due cortti laterali all'altar maggiore sono due quadri; in uno è Gesù Cristo, che disputa co' dottori, e nell'altro s. Martino catecumeno, a cui appare lo stesso Gesù Cristo, ambedue di buona mano, questo ultimo si crede di mano d' Agostino Ciampelli Fiorentino, allievo di Santi di Tito. La Fontana nella piazza giudea è invenzione di Giacomo della Porta.

Le schede informative sono tratte da Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture esposte in Roma di Filippo Titi stampato da Marco Pagliarini in Roma 1763

Chiesa di Santa Maria del Pianto

Nella piazza omonima, dove era l'antico ghetto. La leggenda racconta che nel 1546, essendosi quivi incontrati due nemici, uno di essi chiese perdono all'altro, ma vedendosi disprezzato fu preso da un cosÏ subito furore che uccise colui che aveva rifiutato la sua cortesia. Per la qual cosa una immagine della madonna dipinta sul muro dove era accaduto l'omicidio, si mise a lacrimare abbondantemente. Questa immagine fu trasportata allora solennemente nella piccola chiesa di S. Salvatore in Cacaberis che per questo fatto fu chiamata S. Maria del Pianto. Ma nel 1612 essendo la chiesa ruinosa e insufficiente al nuovo ufficio, venne atterrata, e al suo posto si costruÏ il nuovo edificio con architettura di Nicola Sebregondi, edificio che non fu mai compiuto. Nel 1746 Benedetto XIV (Lambertini) le tolse il titolo di Parrocchia e la cedette ai fratelli della dottrina cristiana che anche oggi la possoggono. Interno - A una sola nave, con tre altari. Su quello di destra: S. Francesco e la Madonna di Lazzaro Baldi. Sepolcro di Pompeo Palmieri con un ritratto a olio del secolo xvii. Sull'altar maggiore: l'immagine della Madonna che originÚ la chiesa. Ai lati: La disputa coi dottori d'ignoto del secolo xvii e l'Apparizione a S. Martino di Agostino Ciampelli (?). Sull'altare di sinistra: crocifisso a mezzo rilievo. Sepolcro di Luigi Zannini (1641) benefattore della chiesa.  

LE CHIESE DI ROMA GUIDA STORICA E ARTISTICA DELLE BASILICHE, CHIESE E ORATORII DELLA CITTÀ DI ROMA
DIEGO ANGELI 

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