In piazza S. Ignazio. Questa chiesuola è
antica, e si trova citata nel catalogo dell'Anonimo di Torino che
fu compilato nella prima metà del secolo xiv, col titolo
di S. Macuto, e in quello del Signorili - che è posteriore
di un secolo - col nome più scorretto di S. Magari. D'innanzi
alla sua facciata era anticamente l'obelisco, rotto, che ora è
nella piazza del Pantheon, tanto che il popolo corrompendo stranamente
il nome di quel santo, chiamava l'obelisco Guglia di Mammùt.
La chiesa fu riedificata nei primi anni del secolo xvii con architettura
di Onorio Longhi e coi danari dei gesuiti cui era stata ceduta.
Soppresso l'ordine, passò ai Procuratori di Roma, ma nel
1824 ritornò agli antichi proprietari che nell'annesso palazzo
avevano istituito un collegio dei nobili.
Interno. - A una sola nave rettangolare, con 5 altari. A destra:
altare: Santo su fondo d'oro di scuola moderna. Gli altri quadri,
compreso quello dell'altar maggiore che rappresenta la Madonna con
S. Macuto sono di Michelangelo Cerruti.
Per visitare la chiesa, suonare alla porta del Collegio.
LE CHIESE DI ROMA GUIDA STORICA E ARTISTICA DELLE
BASILICHE, CHIESE E ORATORII DELLA CITT¿ DI ROMA
DIEGO ANGELI