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Chiesa di Santa Caterina dei Funari

Chiesa di Santa Caterina dei Funari
Chiesa di Santa Caterina dei Funari

Anticamente era chiamata Santa Maria Domnae Rosae, dal nome della fondatrice che forse fu quella nobilissima fæmina citata dal Mittarelli e che nel 967 aveva già fatto una donazione al monastero sublacense. Il titolo dei Funari le venne più tardi per essere nel rione dei fabbricanti di corde, rione costruito sulle rovine dell'antico Circo Flaminio, che nei tempi di mezzo era detto castrum cimeum. Se ne ha un primo documento certo in una bolla di Celestino III, nel 1192. Nel 1536 Paolo III (Farnese) la cedette a S. Ignazio da Lojola che vi fondò un ospizio per le fanciulle povere. Nel 1564 il cardinale Federico Cesi la fece restaurare e vi aggiunse la facciata sui disegni di Giacomo della porta.
Interno. - A destra: 1. Cappella: S. Margherita di Annibale Caracci nel frontespizio la coronazione della Madonna dello stesso. - 2. Il Cristo Morto di Gerolamo Muziano e dello stesso sono le storie del Redentore nella volta. I dipinti a olio nei pilastri sono di Federico Zuccari. 3. L'Assunta di Scipione Pulzone da Gaeta. Altar maggiore: Il martirio di Santa Caterina, ai lati S. Pietro e S. Paolo e in alto l'Annunziata di Livio Agresti; storie della santa dipinte a fresco da Federico Zuccari e i putti e le figure sottoposte di Raffaele da Reggio. A sinistra: 1. Cappella eretta con architettura del Vignola. Sull'altare: L'Annunziata di un anonimo del secolo xvii. La volta è dipinta a fresco da Gerolamo Vanni. - 2. Le pitture sono tutte di Gerolamo Baglioni. Per terra: pietre tombali, con ricchi stemmi in altorilievo di Pietro Torres (1572) e di Ludovico Torres (1585).

LE CHIESE DI ROMA GUIDA STORICA E ARTISTICA DELLE BASILICHE, CHIESE E ORATORII DELLA CITTÀ DI ROMA - DIEGO ANGELI 

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