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Basilica di San Lorenzo fuori le Mura

Chiesa di San Lorenzo in Lucina
Basilica di San Lorenzo fuori le Mura

Piazzale del Verano, 3

Orario
Invernale - Tutti i giorni ore 7.30-12.30 / 15.30-19.00
Estivo - Tutti i giorni ore 7.30-12.30 / 16.00-20.00

La basilica odierna di San Lorenzo è composta di due chiese primitive che furono riunite sotto il pontificato di Onorio III (1216-27, Savelli). La più antica di queste due chiese è quella che fu trasformata nel coro attuale. Questa era stata eretta da Costantino sul cimitero cristiano dove San Lorenzo era stato sepolto; aveva il livello molto più basso del moderno, tanto che per l'umidità della collina soprastante furono dovuti costruire i matronei o secondo ordine di gallerie, particolarità architettonica che essa ha in comune con Santa Agnese, dove furono fatti per le medesime cause.
L'orientazione della basilica costantiniana era opposta a quella che ci è rimasta; la porta si apriva nell'abside attuale e l'abside era naturalmente rivolta verso il sud. Nel 580 Pelagio II fece restaurare ed arricchì la chiesa senza però cambiarle la forma primitiva. La seconda basilica era anch'essa antichissima, gicchè era stata eretta da Sisto III (432-40).
Essa aveva un'orientazione opposta alla basilica costantiniana e le due absidi si toccavano esternamente. Nell'anno 1216 Onorio III distrusse queste due absidi e riunì gli edifici in una basilica unica, che pur formando un corpo solo, conservò alcune particolarità dell'orientazione primitiva. Così, per esempio, i mosaici del secolo VI, che ornavano l'arcone della chiesa di Pelagio II, sono oggi nella faccia interna di esso e bisogna passare dietro il ciborio per vederli. Dopo questa riedificazione la basilica fu restaurata più volte : sotto Nicola V (Parentucelli, 1447-55) che chiamò a dirigere i lavori il Rossellino; nel 1647 dai canonici regolari lateranensi che ne trasformarono la decorazione interna, e finalmente nel 1864 da Pio IX (Mastai-Ferretti), che la ridusse allo stato attuale togliendole gli altari e gli ornati aggiunti nel secolo XVII. Anticamente la chiesa era unita alla porta Tiburtina da un grandioso portico, di cui rimaneva traccia fino sotto il pontificato di Urbano VIII (1623, Barberini).

Facciata. — La facciata è adorna di mosaici, eseguiti dall'officina vaticana nel 1864 e rappresentanti i fondatori e i conservatori della chiesa : Costantino, Pelagio II, Sisto III, Adriano I, Onorio III e Pio IX. Sotto vi è un portico in sei colonne che sostengono un architrave in mosaico. Dentro il portico, sulle pareti: affreschi dipinti nei primi anni del secolo XIII in cui è l'ultimo bagliore dell' influenza bizantina.
Questi affreschi rappresentano scene della vita di S. Lorenzo e fatti importanti avvenuti nella basilica. Fra questi ultimi: Onorio III che benedice Pietro di Courtenay conte d'Auxerres consacrato imperatore di Costantinopoli insieme con sua moglie Jole nel 1217. Gli affreschi furono quasi intieramente ridipinti nel restauro del 1864 - Grande sarcofago cristiano del secolo VII , con genietti, pavoni e grappoli di uva - Due sepolcri a forma di tabernacolo e due leoni ai lati della porta, opere del secolo XIII.
Interno. — A tre navate sorrette da 22 colonne di forma diversa. Non è esatto che queste colonne provengano dal portico d'Ottavia, come affermano taluni, basandosi sopra la lucertola e la rana scolpite sul capitello dell'8° colonna a destra. I nomi greci di quei due animali (^atracHos e Sauros), essendo quelli dei due architetti del portico, hanno generato l'errore -
Il pavimento della navata centrale è del secolo XIII ; nel centro si vedono due cavalieri in arme, con l'impresa della loro famiglia e che furono forse i due gentiluomini che fecero rifare a loro spese quel pavimento. Sulle pareti, sopra le colonne. Storie della vita di S. Lorenzo e di S. Stefano. Questi affreschi furono dipinti dal Fracassini, meno i due rappresentanti Il Martirio e Il seppellimento di S. Stefano che sono di Cesare Mariani e quello del Martirio di S. Lorenzo che è di Guglielmo De Sanctis.
In fondo: due amboni adorni di marmi colorati e una colonnetta tortile del cero pasquale, opera cosmatesca del secolo XIII, contemporanea probabilmente alla rifazione di Onorio III. A destra: sepolcro del cardinale Guglielmo Fieschi die fu nipote d'Innocenzo IV e morì nel 1256.
Questo sepolcro è formato da un sarcofago romano su cui è figurata una scena nuziale, ricoperto da un baldacchino sorretto da colonnette.
Sotto il baldacchino un affresco che rappresenta il Salvatore seduto in trono assistito da S. Stefano e da S. Sisto a destra e da S. Lorenzo e da S. Ippolito a sinistra - Piccola cappella con un quadro del Savonazzi sull'altare -
Sulla parete a sinistra: S, Francesco di anonimo del secolo XIX - Sepolcro di Giuseppe Bondini, morto nella guerra contro i Turchi (1669). Tribuna. — Vi si accede per una doppia scalinata, ai lati del tabernacolo. Questo tabernacolo fu fatto per ordine dell'abate Ugo, da Angelo e Sassone, figli di Paolo marmorario romano nell'anno 1147. Non si sa se appartenesse alla basilica costantiniana o alla chiesa di Sisto III.
La parte superiore è di rifazione moderna. La cattedra episcopale, di scuola cosmatesca, è in fondo al coro: essa fu fatta nel 1254, come risulta dai seguenti versi incisi sullo scaglione marmoreo a sinistra:

Christi nascentis in seculo vere manentis
Annus millenus quinquagenus quartus et ducentenus.

Sull'arcone, che un tempo costituiva la parte esterna dell' abside primitiva, mosaico del secolo VI rappresentante il Salvatore fra S. Pietro, S. Paolo, S. Lorenzo e S. Ippolito. Dal lato opposto Pelagio II con in mano il modello della basilica e le figurazioni di Gerusalemme e Betlem. Intorno, questo distico, che faceva parte di una più lunga iscrizione conservata dal Grùter e distrutta nel rifacimento di Onorio III:

Martyrium flammis olim Levita subisti
Jure tuis templis lux veneranda redit.

(Tu subisti, o Lecita, il martirio delle fiamme un giorno. Ora giustamente torna la veneranda luce al tuo tempio).

Il pavimento di questo presbiterio è stato rialzato fin quasi ai capitelli delle colonne che separavano le navi della chiesa costantiniana, il cui livello, come dicemmo già, era infinitamente più basso.
A sinistra: cappella che serve d'ingresso all'antico cimitero di S. Ciriaca, dedicata alle anime purganti. Sepolcri del cardinale Gerolamo Soleandri (1629), e di Bernardo Guglielmi eseguiti sui disegni di Pietro da Cortona. Il busto del secondo è di Francesco Duquesnoy detto il Fiammingo - Sepolcro di Michele Bonelli, cavaliere dell'Annunziata e ammiraglio del duca di Savoia alla battaglia contro il sultano Selim (1604).

Sotterraneo. — Lastra di marmo su cui vuole la tradizione fosse deposto il cadavere di S. Lorenzo. Sepolcro di Pio IX (morto nel 1878) fatto con architettura del Cattaneo nel 1881. Le decorazioni e i quadri musivi delle pareti sono di Ludovico Saetz.

Chiostro. — Si può vedere questo chiostro da una finestra in fondo alla sacristia. È di stile romano, con volte basse sorrette da fasci di piccole colonne e rimonta al secolo XII. Nelle pareti: frammenti di sculture del secolo V, avanzi di un traforo di finestra del secolo X, mostra di porta del secolo XI.