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Chiesa di San Gregorio Magno

Chiesa di San Gregorio Magno
Chiesa di San Gregorio Magno

In questo sito, che è sul monte Celio, ebbe la casa paterna s. Gregorio Magno, che la consagrò a s. Andrea Apostolo, benchè ora sia detta di s. Gregorio. Il card. Scipione Borghese vi fece fare la facciata, e un nobilissimo portico tutto di travertini con l'architettura di Gio. Battista Soria. Quivi stanno li monaci Camaldolesi.

Nel Claudio avanti la chiesa sono sei belle colonne di ordine Jonico di marmo paonazetto. Si vede a mano dritta un deposito del Riparoli, dove è un bassorilievo di metallo, che rappresenta l'entrata di Cristo in Gerusalemme di Lorenzetto scultore con belli puttini, e termini. Quì sono stati trasportati alcuni altri depositi, che erano nella chiesa vecchia, e quello de' Signori Crescenzj è architettura di Onorio Lunghi. Nell'anno 1734 fu terminata la nuova fabbrica di questa chiesa incominciata sotto Clemente XI con architettura di Francesco Ferrari. La volta fu dipinta da Placido Costanzi; la tavola del primo altare a mano destra è di Giovanni Parcher Inglese, ove è rappresentata s. Silvia; la tavola del secondo è di Francesco Mancini, ove è s. Pier Damiani: nel terzo il s. Romualdo è di Francesco Fernandi detto d' Imperiali. Nella cappella di s. Greg. è la tavola rappresentante il Santo a sedere, e si crede opera di Sisto Badalocchi. La tavola dell'altar maggiore è di Antonio Balestra Veronese, e questo altare colla tribuna fu nel 1734 ornato a spese del Card. Quirini, che nel 1745 fece fare anche il pavimento. Entrando nella navata sinistra, la Concezione al primo altare è del detto Mancini: la Madonna, con la B. Castora, B. Pietro, B. Ridolfo, e B. Forti Camaldolesi è di Pompeo Battoni, e il s. Michele nell'ultima è di Gio: Batista Ponfreni allievo del sig. cavalier Benefial.
Dalla parte dell'Evangelio dell'altar maggiore è una porta, che conduce ad una cappella dedicata a s. Gregorio, fatta fare dal Cardinal Antonio Maria Salviati con architettura di Francesco da Volterra, il quale per esser morto non avendo terminato il disegno, Carlo Maderno da Como la perfezionò. Nel quadro dell'altare è dipinto a olio s. Gregorio orante alla B. Vergine, con Angioli, e puttini, con gran maniera condotto da Annibale Caracci, ed è una delle insigni tavole di Roma. Tutta la cappella, e la volta sono dipinte ad affresco da Gio. Battista Ricci a Novara.

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