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Chiesa di Santa Lucia in Selci

Chiesa di Santa Lucia in Selci
Chiesa di Santa Lucia in Selci

Periodo Barocco

Stampa antica del Pantheon di RomaLasciando la chiesa, e il monastero di s. Maria della Purificazione, che ha nell'altar maggiore un bel quadro, che non vi è memoria di chi sia, si scende alla strada dritta del rione de' Monti, che conduce a s. Prassede; e prima si trova a mano destra s. Lucia, unita al monastero di monache di s. Agostino, che fu consagrata, e ristorata da' fondamenti l'anno 1604 con l'architettura del Carlo Maderno.
Vi son molte pitture buone, e fra l'altre il quadro a olio nel primo altare, con s. Lucia, ed un manigoldo, è bell'opera del cavalier Lanfranco: il s. Agostino con Cristo, e Maria Vergine nell'altro altare, è lavoro dello Speranza.
L'Annunziata nell'altar maggiore è opera assai buona d'Anastasio Fontebuoni. S. Giovanni, che comunica Maria Vergine nell'altare, che segue, è pittura del medesimo Speranza: e nell'ultimo altare Maria Vergine, e Gesù in aria, e per di sotto s. Agostino, e s. Monica, è del cavalier d'Arpino.
Un Padre eterno, dipinto sopra la porta della chiesa per di dentro, è opera del medesimo cavaliere; ed alcune pitture colorite nella volta sono di Gio. Antonio Lelli.

Le schede informative sono tratte da Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture esposte in Roma di Filippo Titi stampato da Marco Pagliarini in Roma 1763

Chiesa di Santa Lucia in Selci

Nella via omonima. Si chiamava anticamente S. Lucia in Orfea dalla vicinanza del Lacus Orphaei di cui parla Marziale. Si sa che nel 500 sotto il pontificato di S. Simmaco era già diaconia, il che farebbe risalire al v secolo la sua origine. Fu rinnovata da Onorio I (625-40) e restaurata da Leone III (795-816). Fino al 1370 appartenne ai Certosini, ma in quell'anno trasferiti questi monaci a S. Croce in Gerusalemme il convento fu occupato dalle monache Agostiniane cui tutt'ora appartiene. Sisto V (158-50, Peretti) le tolse il titolo cardinalizio trasferendolo altrove. Nel 1604 la chiesa fu restaurata con architettura di Carlo Maderno e nel 1750 fu rinnovato il monastero coi disegni di Antonio Casone. Interno. - Pitture della volta di Antonio Lelli. Sulla porta: il Padre Eterno del cav. d'Arpino. A destra. 1. Altare: S. Lucia del Lanfranco. - 2. S. Agostino dello Speranza. Altare maggiore: L'Annunciazione di un anonimo del secolo xvi. A sinistra. 1. Altare: la Madonna con S. Agostino e S. Monica del cav. d'Arpino. - 2. S. Giovanni che comunica la Madonna dello Speranza.  

 LE CHIESE DI ROMA GUIDA STORICA E ARTISTICA DELLE BASILICHE, CHIESE E ORATORII DELLA CITTÀ DI ROMA
DIEGO ANGELI

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